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Lunedì a Modena verranno presentati i risultati del “Progetto Cuore”

“La transizione dalla ricerca alla pratica clinica. L’esperienza del Progetto Cuore” è il titolo del seminario promosso da Unimore e che porterà a Modena la dott.ssa Simona Giampaoli, Direttore del Dipartimento di Malattie Cardiovascolari, Dismetaboliche e dell’Invecchiamento dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma.

Il seminario verterà sullo studio epidemiologico condotto per oltre 20 anni a livello nazionale per monitorare gli eventi cardiovascolari nella popolazione italiana adulta, valutare l’andamento degli stili di vita e dei fattori di rischio, calcolare la prevalenza delle condizioni a elevato rischio cardiovascolare e mettere a punto un metodo semplice ed efficace per stimare il rischio cardiovascolare complessivo.

L’appuntamento si terrà lunedì 21 maggio 2018 alle ore 16.30 presso l’Aula CS02 del Centro Servizi Didattici della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Unimore (via del Pozzo 71) a Modena.

Le indagini dell’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare/Health Examination Survey (OEC/HES) sono state condotte tra il 1998 e il 2002, la prima, e tra il 2008 e il 2012, la seconda, su campioni di popolazione generale di età 35-74 anni e 35-79 anni rispettivamente, residenti nelle 20 regioni italiane.

In Emilia-Romagna, le indagini hanno coinvolto complessivamente oltre 1.300 persone. Confrontando i dati della seconda indagine con quelli della precedente, in entrambi i sessi è stato registrato un aumento dei valori medi di colesterolemia totale, di colesterolemia LDL e della prevalenza di soggetti affetti da ipercolesterolemia.

L’analisi delle abitudini alimentari ha evidenziato come meno del 50% dei soggetti consumi adeguate quantità di verdura e pesce, mentre più del 50% introduce una quantità eccessiva di formaggi, insaccati e dolci. Sia gli uomini che le donne assumono quantità di lipidi superiori a quelle raccomandate, mentre troppo scarsa è l’introduzione di fibra alimentare: solo il 22,7% degli uomini e il 17,5% delle donne consuma almeno 200 g al giorno di verdure.

Per quel che riguarda gli stili di vita, solo il 4,5% degli uomini e il 12,8% delle donne segue uno stile di vita sano: non fumatori che svolgano una qualche attività fisica regolare e che dichiarino di avere un consumo alimentare assimilabile ad almeno 5 comportamenti alimentari corretti.

Questi i risultati più salienti raggiunti dal progetto di ricerca “Il Progetto CUORE” che vede all’opera quattro gruppi di ricerca italiani, accomunati dallo stesso background formativo e coordinati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS).

“Anche grazie a questo studio – afferma la prof.ssa Paola Borella di Unimore – da alcuni anni in Emilia-Romagna vengono condotte campagne di sensibilizzazione sui corretti stili di vita e sulla prevenzione primaria delle malattie cerebro e cardiovascolari in tutte le Aziende USL del territorio. Interventi come questi, insieme alla medicina d’iniziativa e alla coordinazione di più strutture sanitarie territoriali, rappresentano risorse fondamentali per limitare l’insorgenza di malattie cardiovascolari e, più in generale, di quelle cronico-degenerative”.

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