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Più di 60 studenti dell’Appennino hanno partecipato alle commemorazioni internazionali di Kahla

Da una tragica storia di deportazione si è arrivati ad una solida amicizia nella responsabilità: è stato questo il percorso che si è sviluppato tra Castelnovo Monti, l’Appennino reggiano, e Kahla. In questa piccola cittadina della Turingia, in Germania, a partire dall’aprile 1944, in piena Seconda Guerra Mondiale, venne installato un complesso industriale per la produzione di aerei, sfruttando la presenza di gallerie sotterranee, risultato di secoli di estrazione di sabbia quarzifera per la produzione di porcellana.

Costretti al lavoro coatto all’interno di questi cunicoli vi furono italiani, belgi, francesi, olandesi, russi e polacchi rastrellati e deportati, tra i quali numerosi montanari e castelnovesi. Migliaia di prigionieri nel campo di lavoro di Kahla morirono a causa delle malattie e delle terribili condizioni di vita. Anche sette castelnovesi trovarono la morte nel campo: oggi una lapide nel memoriale li ricorda. Sono Inello Bezzi, Roberto Carlini, Anselmo e Renato Guidi, Pierino Ruffini, Francesco Toschi ed Ermete Zuccolini.
Questi tragici eventi hanno fatto di Kahla un punto di arrivo e di incontro. Per primi hanno fatto visita a questi luoghi i famigliari delle vittime dei deportati, poi le associazioni, le amministrazioni, infine da qualche anno le scuole e gli studenti.

Quest’anno il viaggio a Kahla si è concluso nei giorni scorsi e ha visto partecipare più di 100 persone arrivate da Castelnovo. Un viaggio che è stato al centro di un progetto elaborato dal Comune con gli Istituti Superiori Nelson Mandela e Cattaneo – Dall’Aglio, l’APS Comitato gemellaggi di Castelnovo ne’ Monti e Istoreco: “Kahla: dalla Storia della deportazione all’amicizia nella responsabilità“ il titolo dell’iniziativa, che l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato e sostenuto. L’idea è di accompagnare qui gli studenti perché possano vedere, toccare con mano, comprendere che quello che è stato non deve accadere di nuovo. Ma è altrettanto importante l’incontro con altre persone, altri studenti, altri cittadini, per immaginare insieme un futuro di pace.

La delegazione era composta da 60 studenti (III M del Liceo delle scienze umane, IV Q del Liceo linguistico dell’IIS Cattaneo Dall’Aglio, II T del Tecnico-turistico dell’IIS Mandela), dai loro insegnanti e rappresentanti dell’Amministrazione comunale con il vicesindaco Emanuele Ferrari, l’Assessore ai Gemellaggi Giorgio Severi, i referenti del Servizio Cultura e Relazioni internazionali e del Comitato gemellaggi (che ha avuto un ruolo molto importante nella gestione dell’iniziativa), in occasione delle commemorazioni internazionali che si svolgono ogni anno per la fine della seconda guerra mondiale. Affermano gli Assessori Ferrari e Severi: “Vogliamo continuare nella strada intrapresa, che unisce la storia dei luoghi con la storia degli uomini. I giovani sono al centro di questo cammino. E il viaggio deve essere un incontro autentico, un dialogo tra persone e culture. Solo in questo modo dalla sofferenza e morte dei nostri cittadini, sarà possibile essere di nuovo fedeli alla vita, immaginare un futuro di condivisione, una concreta cittadinanza europea, nel segno della pace e della tolleranza”.

Il soggiorno è stato infatti un’occasione per affrontare la Storia contemporanea nelle sue pagine legate alla guerra e alla deportazione, ma soprattutto una esperienza molto concreta di cittadinanza europea. Gli studenti di Kahla e di Castelnovo hanno partecipato insieme a laboratori di danza, canto, creatività, cura dei monumenti, cucina, avvenimenti storici in immagini, storia europea, democrazia oggi, l’agricoltura in Turingia, cultura e sport. Alle commemorazioni che si sono svolte al memoriale Leubengrund e alla fossa comune del cimitero di Kahla (dove sono sepolti i cittadini castelnovesi) ha partecipato anche il Coro Bismantova, giunto appositamente da Castelnovo, la cui esibizione ha suscitato forti emozioni. In Municipio a Kahla gli studenti dell’Istituto Mandela hanno anche proposto la mostra fotografica “Dalla Via Emilia alle Cinque Terre”, esito dell’omonimo progetto coordinato da Fabrizio Frignani.

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