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Formigine, Lista Civica per Cambiare: “Centro disabili: non c’e’! ma ci è costato un occhio della testa”

“Una scelta sbagliata, amministrazione allegra e inefficiente delle strutture sovracomunali, la finanza di progetto che arricchisce solo i progettisti, il solito giro di cooperative e progettisti, una brutta storia finita male. Per le tasche dei cittadini! Che devono sborsare un sacco di soldi per un centro disabili del distretto ceramico mai costruito, ma che ci è costato 302.000 €. I cittadini formiginesi ci rimettono 90.700 €. Pantalone paga gli errori di amministratori incapaci” – Così Paolo Bigliardi (Lista Civica per Cambiare).

“Nel 2009, nel pieno della crisi economica, i Sindaci del distretto danno il via libera alla realizzazione di un centro per disabili con una spesa totale di costruzione di 7.350.000 €, e costi di gestione annui di 1.414.000 € + interessi sui mutui. Era previsto un contributo di c.a. 900.000 euro dalla Regione ER e Fondazione CRM.

Tramite finanza di progetto, il 27.11.2009, la realizzazione è aggiudicata a Gulliver coop sociale, Villa Estense, Consorzio Cooperative di Costruzione, Ing. Ferrari spa. Doveva essere attivato entro 32 mesi, con la costruzione di uno stabile di 3000 mq su tre piani, in un lotto appartenente al Comune di Sassuolo. Doveva ospitare 20 posti residenziali, 25 posti in centro diurno, 5 appartamenti da 2/4 posti, un centro sociale di aggregazione. Da qui comincia la progettazione esecutiva, l’approvazione dei progetti, e si infila una serie infinita di problemi, con continui stop end go. Purtroppo gli amministratori continuano pervicacemente a ribadire in più riprese la volontà di procedere nella realizzazione, con varie delibere del 2011, del 2012, del 2013. In tali ultime si prendeva atto che i costi della realizzazione e gestione sarebbero lievitati per l’antisismica e le norme sull’accreditamento regionale, prevedendo che quota parte di tali costi sarebbero stati a carico dei Comuni. Poi si arriva al 23.09.2015 quando finalmente la Giunta dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico decide che i costi non sono più sostenibili e delibera di chiudere il progetto. Finalmente! A questo punto inizia il contenzioso con le ditte aggiudicatarie dell’opera, che chiedono il ristorno degli oneri di progettazione quantificati in oltre 635.000 €. Anche a seguito di un ricorso al TAR, il tutto si conclude con un accordo transattivo che prevede il pagamento dei suddetti 302.000 € da parte dei 4 Comuni del distretto. PER NON AVERE NIENTE !”

“Nel Consiglio Comunale di giovedì 15 marzo – prosegue Bigliardi – l’Amministrazione ha illustrato i dettagli, ma non sono usciti gli errori, le sottovalutazioni, le responsabilità. Tutto a posto adesso “si è scelto il male minore”. I cittadini e noi pensiamo invece che qualche grossa responsabilità c’è: Come mai in piena crisi economica ci si è avventurati in un progetto così imponente e antiquato? Come mai non sono venuti dei dubbi quando per gestire 20 + 25 disabili si definiva un costo non sostenibile? Come mai il progetto del 2009 non era antisismico, quando già il distretto era per legge in classe sismica elevata? Come mai i tempi si sono dilatati a dismisura e solo nel 2015 si è preso atto che tutto il progetto era totalmente fuori dai coppi?

Purtroppo lo spreco di denaro pubblico non avviene solo da altre parti d’Italia!” conclude Paolo Bigliardi.

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