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La ‘comunità del prendersi cura’ in viaggio verso il piano di zona

La ‘comunità del prendersi cura’ si è ritrovata ieri sera alla Sala Congressi di Carpi per un’ulteriore tappa di avvicinamento alla redazione del Piano sociale di Zona dell’Unione delle Terre d’Argine. Dopo il ciclo di quattro incontri che hanno visto a gennaio confrontarsi in 12 gruppi di lavoro istituzioni e soggetti pubblici, associazionismo, Terzo settore, professionisti della sanità l’ente associato ha organizzato infatti ieri un momento di ‘restituzione’ di quanto emerso da questo confronto su problemi e bisogni del territorio: entro giugno i contenuti delle azioni inserite nel Piano sociale di Zona così come definite dalle schede della Regione verranno definiti proprio da questo confronto e dibattito. Intervallati dagli interventi dell’attrice Sara Gozzi gli assessori al Sociale dei Comuni dell’Unione hanno provato a rappresentare la ricchezza delle idee e delle proposte venute dal lavoro dei 12 gruppi, suddividendoli in tre macroaree e proponendoli in sintesi all’uditorio.

Circa trecento i partecipanti agli incontri del ciclo (oltre ai cento di ieri sera) e davvero tantissimi e molto vari i suggerimenti venuti da cittadini che hanno a cuore la loro comunità impegnandosi con diversi ruoli nel mondo sociale e sociale-sanitario. Dal significato che dovrà assumere la futura Casa della salute alle problematiche dei genitori separati, dai nuovi interventi a favore dei soggetti ‘fragili’ fino alle opportunità che si aprono coinvolgendo farmacie o negozianti nel dare informazioni e supporto agli anziani. E ancora le strategie a favore di chi è in difficoltà economiche, per gli immigrati, per i giovani. “Questi momenti sono stati importantissimi per la nostra istituzione – ha spiegato l’assessore al Sociale del Comune di Carpi Daniela Depietri – Al centro dei processi e dei progetti è stata messa la persona e la dimensione comunitaria, valorizzando il dialogo e l’ascolto reciproco”. “La condivisione che abbiamo riscontrato durante gli incontri – le ha fatto eco Linda Leoni, assessore al Sociale del Comune di Campogalliano – è un vero e proprio atto di responsabilità della nostra comunità nei confronti di chi ha problemi e bisogni, nell’ottica di una sempre maggiore integrazione tra istituzioni e volontariato e tra sociale e socio-sanitario”. Dopo l’intervento dell’assessore al Sociale del Comune di Soliera Andrea Selmi, che ha sottolineato come i temi della casa e del lavoro rimangano quelli più sentiti se si parla di difficoltà economiche delle famiglie, hanno preso la parola alcuni partecipanti alla serata prima di lasciare spazio alle brevi conclusioni della direttrice del Distretto Sanitario dell’Azienda Usl di Carpi Stefania Ascari: ha provato a tirare le fila dell’incontro infine il Sindaco di Carpi e assessore al Sociale dell’Unione delle Terre d’Argine Alberto Bellelli. “Non abbiamo intenzione di chiudere qui il percorso avviato: vi terremo informati – ha detto – e chiederemo il vostro aiuto fino a che il Piano sociale di Zona sarà presentato in Regione”. Bellelli ha ricordato poi come la scelta di modificare rispetto al passato il percorso di avvicinamento al Piano di Zona abbia dato grandi risultati in termini di partecipazione e ricchezza del dibattito. “Abbiamo dato vita ad una iniziativa originale e nuova tante che la Regione ci ha detto che ci sono 24 territori che stanno iniziando a copiare questo nostro percorso partecipativo. Abbiamo aperto un solco non pensando a scrivere un Piano basandoci sui target dati – ha proseguito – ma misurandoci sulle azioni senza ingessare in ruoli precostituiti i soggetti che abbiamo chiamato agli incontri, ascoltando anche punti di vista differenti tra loro. E senza dimenticare che parallelamente al nostro lavoro altri tavoli stanno operando, penso alla scuola, senza dimenticare cosa si potrebbe fare considerando la ricchezza e la varietà di chi si occupa di cultura o sport. Abbiamo conosciuto realtà di cui non sapevamo molto, abbiamo visto venire agli incontri anche chi non avevamo invitato: il tema dell’informazione alla comunità ma anche a chi opera nel sociale e nel socio-sanitario è un altro argomento uscito dalla serate del ciclo, così come le difficoltà del volontariato nel trovare le risorse umane necessarie a fare vivere le associazioni. Ho vissuto con entusiasmo questa esperienza, la nostra è davvero una comunità che si prende cura”.

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