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La Commissione di Garanzia vieta la sciopero provinciale Cgil del 15 marzo. Il Direttivo deciderà una nuova data

Il Direttivo della Cgil di Modena ha indetto lo scorso 14 febbraio uno sciopero generale di tutti i settori per il 15 marzo. Uno sciopero che fa parte di un lungo percorso, anche a carattere unitario, di dare lavoro ai giovani, di incrementare gli ammortizzatori a disposizione per gestire le crisi industriali e di modificare in profondità la riforma Monti-Fornero.

Uno sciopero che cerca inoltre di porre all’attenzione generale la situazione della provincia di Modena, dove sono molte le crisi aziendali e dove dilagano forme di precariato estremo. Una provincia dove la crisi non è certo finita, e dove a pagare il conto sono soprattutto lavoratrici e lavoratori, oltre che i tanti giovani che non riescono ad entrare stabilmente nel mondo del lavoro.
I contenuti dell’iniziativa erano stati dettagliati il 26 febbraio dalla Cgil nel corso di un formale incontro di “raffreddamento” della vertenza con la Prefettura di Modena, come previsto dalla normativa vigente.
Nel frattempo è partito un fitto calendario di assemblee nei luoghi di lavoro, complessivamente oltre 600, delle quali molte si sono già tenute o si stanno svolgendo in queste ore.
Nella giornata di ieri, 5 marzo, in modo del tutto inatteso, è giunta alla Cgil una delibera della “Commissione di garanzia dell’attuazione della legge nello sciopero nei servizi pubblici essenziali”, inviata a quattro diversi Ministeri e per conoscenza al Presidente del Consiglio dei Ministri, della Camera e del Senato, nella quale si vieta lo sciopero nei servizi pubblici essenziali a Modena.
Ciò a fronte di una delibera interna della Commissione, in palese contrasto col contenuto dei Contratti Nazionali di settore, che indica in 10 giorni la distanza necessaria tra scioperi indetti nei settori regolamentati. In questo caso, per negare l’iniziativa, si fa riferimento ad iniziative di sciopero che alcuni sindacati autonomi hanno indetto per l’8 marzo.
Va notato che il tema era già stato trattato, senza che fossero sollevate problematiche, nel corso dell’incontro in Prefettura. Per la Cgil il vincolo temporale era ed è quello indicato dai contratti nazionali, vale a dire 2 giorni, e non quello delle circolari interne della Commissione.
Contesteremo nelle sedi deputate il deliberato della Commissione, che consideriamo più che discutibile, anche a fronte della autorizzazione di scioperi di altri sindacati autonomi, uno dei quali già il 10 marzo. Ma i tempi lunghi delle contestazioni che avanzeremo sono tali da obbligarci, nella giornata odierna, a revocare lo sciopero per tutti i settori.
Allo stesso tempo, nella data del previsto sciopero, sono stati convocati i 106 membri del Direttivo Provinciale della Cgil per decidere le modalità di riconvocazione dell’iniziativa.
La Cgil di Modena protesta e protesterà con forza per un atto scorretto ed incomprensibile della Commissione di Garanzia nazionale, che colpisce l’esercizio democratico del diritto di sciopero, tutelato dalla nostra Costituzione.

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