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Abusi sessuali a scuola: orco in cattedra arrestato dai carabinieri nel reggiano

Avrebbe approfittato dei quotidiani momenti scolastici e del suo ruolo di insegnante per garantirsi l’ambiente ove consumare, sulle sue giovani allieve, le sue più sordide e violenti fantasie. In pochi minuti attirate nei luoghi più impensati, da chi avrebbe dovuto guidarle nel proprio percorso scolastico, diventavano corpi su cui compiere atti sessuali intrisi anche di veri e propri gesti di sadomasochismo. Una vicenda a dir poco aberrante quella portata alla luce dalle indagini dei carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Castelnovo Monti che, condivise dalla Procura reggiana, hanno visto il sostituto titolare della delicata indagine, richiedere ed ottenere dal GIP del tribunale di Reggio Emilia un ordinanza restrittiva di custodia cautelare che nel primo pomeriggio di ieri è stata eseguita dai carabinieri che hanno arrestato un l’uomo.

Pesanti come un macigno le accuse mosse all’indagato nei sei capi d’imputazione contestatigli dalla Procura reggiana alla base del provvedimento restrittivo eseguito dai carabinieri. E’ chiamato a rispondere del reato di violenza sessuale continuata ed aggravata compiuta anche ai danni di una studentessa infraquattordicenne.

I gravi episodi di violenza sessuale ai danni di allieve e le molestie di cui l’indagato è accusato traggono origine dalle indagini dei carabinieri avviate a seguito di voci che si erano diffuse in ordine ad “atteggiamenti” di natura erotica dell’uomo che svolgeva le sue mansioni in una scuola del reggiano, per conto della quale operava anche come insegnante in un corso extra scolastico organizzato dallo stesso istituto. Tra i vari e gravi episodi contestatigli anche quello che l’avrebbe visto, durante una lezione del corso extra scolastico che dirigeva, condurre con uno stratagemma un’alunna, minore di anni 14, in una casetta di legno dove, dopo averle legato polsi e caviglie, la costringeva a subire un rapporto sessuale.

Violenze inaudite quelle dell’insegnante accompagnate da molestie sessuali mediante l’invio di messaggi dal contenuto erotico che l’uomo dedicava alle allieve. Veri e propri appostamenti quelli architettati dall’indagato, anche all’interno della scuola, che non perdeva occasione per dar sfogo alle sue perversioni (cercava di baciare le allieve, palpava loro i seni, i glutei ecc..). L’alunna, su cui aveva esercitato in modo sistematico le sue “voglie più recondite”, caduta in un perdurante stato d’ansia, viveva l’esperienza scolastica con terrore tanto da vederla prendere una serie di iniziative (ad esempio evitava di andare in bagno durante le lezioni, se non con delle compagne) per evitare di incontrare a scuola l’uomo. Stando alle risultanze investigative ottenute dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Castelnovo ne’ Monti, gli episodi contestati all’indagato sarebbero stati compiuti nel corso degli ultimi due anni scolastici.

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