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Unibo: a Bologna 75 nuovi ricercatori

Sono 75 i ricercatori di tipo b (tenure track) assegnati all’Università di Bologna grazie al piano straordinario di reclutamento appena firmato dalla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli.

In totale la manovra finanzia per tutta Italia 1305 posti da ricercatori di cui 308 assegnati in relazione alla media dei docenti in servizio nel periodo che va dal 31/12/2010  al 31/12/2017 (a Bologna 8); 344 assegnati ai dipartimenti di eccellenza che non sono risultati tra i beneficiari del fondo ministeriale (a Bologna 28); 653  ripartiti sulla base della VQR 2011-2014 (a Bologna 39). L’Alma Mater è la prima in Italia per il numero di ricercatori grazie a questa assegnazione, ricercatori che tra tre anni potranno essere inquadrati nel ruolo di professori associati.

“Sono molto soddisfatto di questo risultato – afferma il Rettore dell’Alma Mater Francesco Ubertini –  che premia il nostro ateneo principalmente per il suo valore nella ricerca e consente di valorizzare le giovani risorse che già operano nel nostro ateneo o che nello scenario internazionale stanno portando avanti ricerche fondamentali e strategiche e sceglieranno Bologna come loro sede di lavoro. E’ una misura che si integra perfettamente all’assunzione di responsabilità di ieri del Consiglio di amministrazione di Bologna che ha approvato una manovra rivolta al personale tecnico amministrativo che consentirà di assumere, nel prossimo anno, 130 nuove unità. L’Ateneo ha bisogno infatti di giovani ricercatori e ricercatrici il cui lavoro, per essere davvero efficace, non può prescindere dall’operato della componente tecnico-amministrativa. Sono d’accordo con la Ministra Fedeli quando afferma che alla base di tale reclutamento di RTD b c’è una decisione strategica che guarda al futuro, alla nostra capacità di competere nello scenario internazionale. Aspettavamo con grande attenzione tale manovra che si inserisce in un percorso di continuità rispetto a quella del 2016. Il nostro ateneo è ancora migliorato rispetto ad allora il che significa che tutte le misure messe in atto per incentivare la ricerca e la competitività stanno dando i loro frutti.  Auspico che l’affermazione della ministra Fedeli secondo cui non possiamo permetterci nessuna marcia indietro trovi conferma nell’operato del futuro Governo del nostro Paese”.

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