Dalla base operativa dislocata a Reggio Emilia spaziavano in lungo e largo tra l’Emilia Romagna e la Lombardia per compiere furti in serie con particolare riguardo al settore in cui erano dei veri e propri specialisti: cavi di rame che asportavano dalle aziende spesso sventrando interi impianti elettrici. Tali modalità di furto hanno in taluni casi causato ingentissimi danni, quantificati anche nell’ordine di centinaia di migliaia di euro, considerando che la mancanza di elettricità conseguente al raid furtivo comportava nei giorni a seguire forti rallentamenti nel ciclo produttivo aziendale.
Un’organizzazione criminale di matrice romena quella sgominata dai carabinieri della stazione di San Polo d’Enza che nel covo della banda durante la fase degli arresti hanno anche localizzato ed arrestato un ricercato.
Nel corso delle indagini veniva acquisita gravità indiziaria a carico degli indagati, oltre che per il furto perpetrato presso la ditta CHR HANSEN di Canossa, anche per ulteriori furti perpetrati tra le province di Reggio Emilia e Mantova, nonché a individuare l’anello finale della catena, ovvero un imprenditore modenese 47enne, titolare di un’azienda di raccolta metalli, presso la quale, al termine di ogni colpo, anche in orari notturni e nei giorni festivi, gli arrestati vi si recavano per smerciare il provento dei furti commessi immediatamente prima. Sono state eseguite perquisizioni e arresti in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Reggio Emilia – su richiesta del pubblico Ministero Dr.ssa Giulia Stignani.
Sei i soggetti arrestati, due in flagranza il 2 dicembre 2017; 3 soggetti in data odierna in esecuzione dell’Ordinanza emessa dal Tribunale di Reggio Emilia ed uno ricercato per furto in esecuzione ad Ordinanza emessa dal Tribunale di Modena.
6 i soggetti denunciati a Piede Libero; 7 i furti aggravati scoperti per un danno totale di circa 500.000 euro; 6 i delitti di ‘ricettazione’ scoperti. Recuperata refurtiva per un valore di circa 100.000 euro.
