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Riscontro di salmonella in allevamento di galline ovaiole nel Distretto di Correggio

La Direzione del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL-IRCCS di Reggio Emilia informa che da controlli effettuati in un allevamento di galline ovaiole del Distretto di Correggio è stata riscontrata una positività per salmonelle sulla lettiera (pavimento del capannone). I successivi controlli di laboratorio hanno evidenziato l’assenza di positività per le uova campionate, destinate alla produzione di prodotti alimentari cotti.

In questi casi, il Servizio Veterinario del Dipartimento di Sanità Pubblica, che svolge attività di vigilanza in tutti gli allevamenti con più di 1.000 capi con campionamenti ufficiali, in linea con le normative comunitarie europee e il Piano Nazionale di controllo delle salmonellosi negli avicoli, prevede l’invio al macello dei capi. Le circa 18.000 galline dell’allevamento sono quindi destinate alla macellazione e, se risulteranno negative alla salmonella, saranno utilizzate per la produzione di alimenti cotti.

E’ utile ricordare che il trattamento termico, sia della carne che delle uova, annulla la possibilità di contaminazione.

Quali dunque le indicazioni per il consumatore?

In generale, per quanto riguarda le uova, un buon principio di precauzione è quello di lavarsi le mani dopo ogni manipolazione. Veicoli dell’infezione possono essere superfici e utensili, e qualsiasi alimento manipolato da persone infette.

Per quanto riguarda le norme igieniche da rispettare dal punto di vista alimentare, ricordiamo che i batteri della salmonella sono facilmente eliminabili attraverso la cottura.

Da evitare l’abitudine di rompere le uova sottovalutando la potenziale carica infettiva del guscio. Anche in questo caso è bene procedere alla sgusciatura delle uova eliminando subito dopo i gusci e far precedere ogni lavorazione al lavaggio delle mani e degli utensili venuti a contatto con i gusci e/o con le superfici che sono state a contatto delle uova.

In linea generale, per diminuire il rischio di salmonellosi e cioè di infezione, dovremo applicare le normali norme igieniche, quali:

  • lavare frutta e verdura prima della manipolazione e del consumo,
  • sanificare tutti gli utensili e i macchinari usati per la produzione di alimenti,
  • lavare le mani prima, durante e dopo la preparazione degli alimenti,
  • refrigerare gli alimenti preparati in piccoli contenitori, per garantire un rapido abbattimento della temperatura,
  • evitare le contaminazioni tra cibi, avendo cura di tenere separati i prodotti crudi da quelli cotti,
  • cuocere  gli alimenti di origine  animale,
  • prestare attenzione al consumo di uova crude o poco cotte , di gelati e zabaioni fatti in casa, o altri alimenti preparati con uova sporche o rotte,
  • consumare solo latte almeno pastorizzato o bollito.

 

Cosa sono le salmonelle?

Le salmonelle, presenti in natura con oltre 2000 varianti, sono batteri che si trovano nell’ambiente, nel suolo e nelle acque. Possono essere riscontrati nell’intestino degli animali e dell’uomo.

Sono  responsabili di oltre il 50% del totale delle infezioni gastrointestinali e rappresentano una delle cause più frequenti di tossinfezioni alimentari.

L’infezione si trasmette  attraverso l’ingestione di cibi o bevande contaminate o per contatto, attraverso la manipolazione di oggetti o piccoli animali in cui siano presenti le salmonelle.

Gli alimenti contaminati rappresentano uno dei veicoli più importanti di diffusione dell’infezione nell’uomo. Tuttavia, per poter causare la malattia è necessaria la presenza massiva dell’agente patogeno nell’alimento prima dell’ingestione.

 

Quali i  controlli della sanità pubblica?

Il Piano Nazionale di Controllo delle salmonellosi negli avicoli prevede specifiche condizioni ed azioni da effettuarsi negli allevamenti di galline e tacchini riproduttori, galline ovaiole, polli da carne e tacchini all’ingrasso. Ha come obiettivo comunitario la riduzione della presenza delle salmonelle rilevanti per la salute pubblica all’1% o meno per i tacchini, polli da carne e riproduttori e al 2% o meno per i gruppi di ovaiole in deposizione.

Le azioni del piano poggiano sulla presenza di sistemi di biosicurezza ed adozione di piani di autocontrollo negli allevamenti. A questa attività si affiancano i campionamenti ufficiali effettuati a seconda della tipologia dell’allevamento. Per le galline ovaiole è previsto il controllo di un gruppo per anno in allevamenti con più di 1000 capi a fine ciclo produttivo.

 

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