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Festa di San Geminiano a Magrignana di Montercreto

Domenica 28 gennaio si terrà la tradizionale Festa di San Geminiano a Magrignana, lo storico borgo di Montecreto, che a fine gennaio torna a vedere il sole dopo tre mesi di ombra. La Festa comincerà alle 11,15 con la SS Messa che verrà celebrata nella Chiesa di San Geminiano, e proseguirà presso la vecchia Canonica con il grande pranzo preparato dell’associazione “Volontari per Magrignana”, allietato da musica dal vivo.

“La Festa di San Geminiano lega la montagna alla Città di Modena con una celebrazione tradizionale estremamente sentita – spiega il sindaco Leandro Bonucchi – questa è l’occasione per essere di nuovo uniti attraverso valori comuni e riscoprire il fascino di un borgo in parte ancora abitato da famiglie che credono nelle proprie radici, nonostante il costante fenomeno dell’urbanizzazione”.

Durante la giornata sarà aperto anche il Museo del Caprile, situato all’interno della Canonica, che raccoglie reperti dell’antica civiltà contadina, inclusi oggetti sacri, e viene gestito dai “Volontari per Magrignana”. I proventi del pranzo saranno devoluti, come sempre da circa 15 anni, per la restaurazione e conservazione della Chiesa di San Geminiano.

Al fine di valorizzare l’antico borgo e lo splendido patrimonio ambientale che lo circonda, caratterizzato da ampi castagneti secolari, durante la giornata è stata organizzata un’escursione del CAI, sezione di Pavullo nel Frignano. Il trekking partirà da Montecreto per terminare a Magrignana e durerà circa 3 ore; il ritrovo da Pavullo è alle 7.15 e la partecipazione è libera, tramite quota variabile per soci e non soci. Dopo la passeggiata si potrà partecipare alla Festa e in seguito visitare il museo “La Casa dei Leoni di Pietra” in centro a Montecreto (info: caipavullo@gmail.com).

La frazione di Magrignana è attualmente meta di escursioni storico-ambientali, a piedi o in mountain bike, essendo servita dalla sentieristica CAI. Il borgo è ora abitato solamente da alcune famiglie, ma in passato è stato sito di florido scambio, trovandosi in una posizione privilegiata vicino al fiume Scoltenna, all’interno di una vasta area di castagneti, sul confine tra l’Emilia e la Toscana. Il toponimo deriva dalla famiglia dei Macri o da Macrinus, imperatore del 217, e le sue origini risalgono all’epoca romana, con ricostruzione medievale a seguito della distruzione dovuta a una slavina.

 

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