Pronto in via Martinelli a Modena il residence sociale per le emergenze abitative



    Alloggi di dimensioni contenute ristrutturati in cui trovare accoglienza in una situazione di emergenza abitativa, come a seguito di uno sfratto, ma anche un punto di svolta per il nucleo familiare, per riprendere un percorso di autonomia con il sostegno di operatori e volontari. È quanto vuole essere il nuovo Residence sociale di via Martinelli 80, a Modena est, inaugurato da martedì 16 gennaio alla presenza del sindaco Gian Carlo Muzzarelli e dell’assessora al Welfare Giuliana Urbelli.

    Realizzato anche grazie ad un’operazione di recupero che ha ridato vita a un gruppo di appartamenti di edilizia popolare, il progetto costituisce un ulteriore tassello nel panorama degli interventi messi in campo dal Comune di Modena in materia di disagio abitativo, condotto, come in altri casi, con il coinvolgimento attivo del Terzo settore, e finalizzato a superare soluzioni di natura alberghiera meno appropriate oltre che più costose.

    Il Residence sociale offre risposte a situazioni di emergenza abitativa. È una struttura residenziale per nuclei in difficoltà, che consente, come altri interventi che il settore Politiche sociali del Comune sta attivando, dall’Housing first alla residenza per donne I ciclamini, di superare soluzioni di natura alberghiera meno appropriate oltre che più costose. “Ma è anche molto di più: riqualificazione del patrimonio abitativo pubblico, interventi di sostegno per l’inclusione sociale di nuclei in grave difficoltà abitativa, inserimento lavorativo per persone svantaggiate che nella struttura trovano un’opportunità occupazionale sono gli elementi che qualificano il progetto, accrescendone il valore in termini di ricadute sociali”, spiega l’amministrazione comunale.
    Il complesso edilizio oggetto dell’intervento di recupero è costituito da otto appartamenti ubicati in una palazzina di via Martinelli. Gli alloggi fanno parte del patrimonio di edilizia residenziale pubblica ma da anni non venivano assegnati a causa delle ridotte metrature e per le condizioni impiantistiche e strutturali.
    I lavori di ristrutturazione, appena terminati, sono stati finanziati con i ricavi dei canoni Erp e affidati ad Acer Modena per un costo complessivo di 60 mila euro. Nell’ultima fase, quella di tinteggiatura e rifinitura degli appartamenti, sono intervenuti anche i lavoratori in condizioni di svantaggio della cooperativa sociale, aderente al Consorzio di Solidarietà sociale, che si occuperà della gestione, selezionata dall’amministrazione comunale attraverso un avviso di coprogettazione.
    Il progetto di gestione prevede una durata sperimentale di 18 mesi, per un importo annuale di 50 mila euro, pertanto la convenzione con il gestore ha tale durata, eventualmente rinnovabile per un analogo periodo.
    Gli alloggi saranno assegnati per emergenze abitative, quindi in deroga alla graduatoria Erp, prevedendo la partecipazione attiva dei beneficiari e il loro impegno concreto ad un percorso di recupero secondo le logiche del Regolamento di solidarietà civica per la concessione di interventi di assistenza sociale.

    LA PRIORITÀ A NUCLEI CON MINORI

    Il Residence sociale di via Martinelli è una risposta tempestiva a situazioni di emergenza abitativa, come a seguito di un provvedimento di sfratto. Destinatari dell’intervento sono nuclei residenti a Modena con priorità per quelli con figli minori. L’accesso avviene sulla base della progettazione del Servizio Sociale Territoriale del Comune di Modena.

    L’inserimento nel Residence rientra in un progetto educativo elaborato dai Servizi sociali, in condivisione con il gestore e la famiglia beneficiaria, per favorire l’inclusione sociale e promuoverne l’autonomia. Il progetto definisce obiettivi, interventi, impegni di tutti i soggetti coinvolti e tempi.

    L’accoglienza temporanea nel Residence intende anche favorire la possibilità di poter nuovamente accedere a una locazione stabile, a tal fine le famiglie saranno coinvolte in attività di educazione all’abitare per potenziare le loro capacità a gestire abitazione e relazioni condominiali.

    Gli interventi educativi saranno inoltre finalizzati alla acquisizione della maggiore  autonomia possibile del nucleo familiare, anche economica, attraverso percorsi di accompagnamento ai servizi di accesso al lavoro e alla casa.

    Gli alloggi saranno assegnati con una concessione semestrale rinnovabile per ulteriori sei mesi. I nuclei inseriti saranno tenuti a rispettare il Regolamento di gestione del Residence e tutti gli impegni assunti con il progetto personalizzato. Sottoscrivendo la concessione, la famiglia accetta la temporaneità della collocazione e s’impegna ad attivarsi per reperire autonomamente una situazione abitativa anche con il supporto dei Servizi territoriali. A carico dei nuclei è fissata una cifra forfettaria mensile comprensiva di canone di locazione, spese condominiali e utenze, calcolata in base dell’Isee nell’ottica di responsabilizzazione dei beneficiari.

     

    UNA CASA MA ANCHE UN LAVORO

    Il Residence sociale, oltre a fornire temporaneamente un’abitazione a chi ne ha urgente bisogno, offre opportunità d’inserimento lavorativo a persone svantaggiate.

    Tramite avviso pubblico di coprogettazione, il settore Welfare del Comune di Modena ha infatti affidato la gestione del Residence al Consorzio di Solidarietà sociale che raccoglie diverse realtà del Terzo Settore, tra cui cooperative sociali miste che, cioè, oltre a erogare servizi di utilità sociale, impiegano persone svantaggiate per favorirne l’inserimento o il re-inserimento nel mondo produttivo.

    Sarà la cooperativa sociale Libellula che opera nel settore dell’housing sociale e di inserimenti lavorativi, ad occuparsi della gestione e della manutenzione ordinaria degli alloggi, oltre che del servizio di portierato sociale, e a mettere a disposizione il personale dipendente e volontario necessario.

    In particolare a tinteggiare gli alloggi e le parti comuni, ad occuparsi del montaggio dei mobili e della sistemazione degli arredi di via Martinelli, dopo i lavori di ristrutturazione effettuati da Acer, sono stati Giovanni, Alessio, Mauro, Claudio e Vincenzo, alcuni dei lavoratori svantaggiati della cooperativa, già impegnati in attività di pulizie, raccolta rifiuti, trasloco e facchinaggio. E saranno loro ad occuparsi anche della manutenzione ordinaria del complesso (quella straordinaria resta in capo ad Acer).  Hanno età e problematiche molto diverse, come sono diverse le loro regioni di provenienza, ma tutti sono accumunati da “una gran voglia di fare”, sottolinea la presidente della Libellula Elmina Castiglioni.

    Spetta infine all’ente gestore del Residence sociale, secondo la convenzione stipulata con il Comune, anche attivare gli interventi previsti dal progetto personalizzato redatto con i Servizi sociali e promuovere azioni per favorire la responsabilizzazione degli ospiti, i processi di inclusione e le opportunità legate alle misure di sostegno (Sia, Res e Patto Sociale).