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Il consiglio locale di ATERSIR approva il piano finanziario per la gestione dei rifiuti relativi all’anno 2018

Importanti sono gli obiettivi in termini di aumento dei servizi e della virtuosità ambientale previsti, a partire dalla ultimazione del passaggio a porta a porta spinto per oltre 58.000 abitanti del forese di Reggio Emilia e del porta a porta a tre frazioni per il centro storico del comune capoluogo oltre all’avvio per i comuni di Quattro Castella, Casalgrande, Scandiano, Rubiera e San Martino in Rio per un totale di 37.135 abitanti.

Il sistema di premialità per i cittadini virtuosi che conferiscono particolari tipologie di rifiuti ai centri di raccolta verrà attivato in ulteriori 25 CDR comprendendo i Comuni di Montecchio Emilia, Bibbiano, Cavriago, Reggio Emilia, Campagnola Emilia, Castelnovo né Monti, Baiso, Carpineti, Bagnolo in Piano, Villa Minozzo, Toano, Castellarano e Viano. Misura questa a particolare sostegno dell’area montana che si propone di incentivare la raccolta differenziata stadale mediante sistemi di premialità.

Saranno inoltre attivati sistemi di supporto al porta a porta quali ecostation e mini ecostation e attivati a partire dal Comune di Reggio Emilia gli ispettori ambientali, figure che rafforzeranno il controllo sulle corrette modalità di gestione dei rifiuti da parte dei cittadini.

La media provinciale di raccolta differenziata 2017, dalle ultime rilevazioni, si attesta al 68,8% prevedendo di aumentare di un ulteriore 1,5% entro fine anno.

L’area Iren copre nel 2017, con servizi di raccolta domiciliare il 69,8% della popolazione del bacino servito e con i servizi aggiuntivi previsti nel 2018 arriverà a servire il 74,6%.

A questi dati si aggiungono altri due importanti risultati, contabilizzati a fine giugno 2017: la riduzione del 9,7% di rifiuto indifferenziato avviato a smaltimento e la riduzione del 6,5% di rifiuto solido urbano complessivo prodotto. L’insieme di questi dati pone Reggio Emilia tra le province più virtuose dell’Emilia Romagna.

A questa virtuosità ambientale si accompagna un ulteriore dato significativo: la Provincia di Reggio Emilia si colloca tra le province a minor costo del servizio di gestione rifiuti.

I dati elaborati dall’agenzia regionale per i servizi idrici e i rifiuti pone Reggio Emilia al di sotto della media regionale sia per quanto attiene il costo a tonnellata di rifiuto per Provincia (193 euro/ton RSU Provincia di Reggio Emilia, 238 euro7ton RSU media regionale – dati 2017) sia per quanto attiene al costo per abitante equivalente (91 euro/abitante equivalente Provincia di Reggio Emilia, 96 euro/abitante equivalente media regionale). L’abitante equivalente è un indicatore medio che tiene conto sia delle utenze domestiche che di quelle non domestiche.

Il piano finanziario 2018 prevede quindi un significativo aumento di servizi ai cittadini ed un aumento di costi fortemente calmierato dalle azioni messe in campo dai gestori e dai comuni.

A partire dalla diminuzione della tariffa di smaltimento rifiuti, in particolare dalla diminuzione della tariffa di smaltimento al termovalorizzatore di Parma a 128 euro/ton, dall’invarianza del tariffario di costo dei servizi rispetto al 2017, dal fondo regionale per i comuni virtuosi e l’attivazione di servizi che viene previsto in euro 1.433.968 contro i 560.872 del 2017.

Reggio Emilia ha mantenuto la peculiarità di condividere a livello di bacino-gestore sia i benefici sia i costi attuando anche quest’anno il meccanismo della sussidiarietà tra comuni, nell’ottica di raggiungere tutti insieme i risultati previsti dalle normative di settore sia, tutti insieme, contenendo i costi. L’aumento medio dell’area Iren risulta pari al 3,87% compresa Iva. Sarà impegno di ogni singolo comune valutare eventuali efficienze/necessità agendo sulle voci di costo specifiche del comune e che non rientrano nell’ambito della sussidiarietà come fatto dal comune di Reggio Emilia  La definizione  della ripartizione tra utenze domestiche e non domestiche e gli ulteriori parametri variabili saranno definiti dai comuni entro il 28 febbraio, data ultima prevista per l’approvazione dei bilanci.

Il costo della tari per una famiglia media (2 o 3 componenti) corrisponde alla metà di un caffè o di un quotidiano al giorno, per un sevizio complesso e articolato.

Nonostante ciò, i sindaci reggiani hanno elaborato una valutazione sulla sostenibilità economica del sistema di gestione dei rifiuti solidi urbani che evidenzia la necessità di implementare ulteriormente il fondo destinato ai comuni virtuosi e l’utilizzo dell’impiantistica regionale nel modo più efficiente possibile così da calmierare costi ed aumentare benefici ambientali.

I sindaci chiedono inoltre maggior sostegno all’economia circolare, promuovendo impianti di recupero di materia e di valutazione nell’efficienza ambientale, anche in termini emissivi dei sistemi applicati inclusi i trasporti per raccolte e conferimenti.. Un ulteriore punto di analisi riguarda il sistema dei contributi CONAI e del packaging che evidenzia da un lato l’insufficienza dei contributi CONAI a compensare economicamente l’aumento di costi legati ai servizi di raccolta differenziata spinta e dall’altro la tendenza alla diffusione di prodotti sempre più porzionati (le banane in vaschetta e cellophane), la diffusione del “vuoto a rendere” solo tramite canali commerciali, le scelte di marketing che prevedono packaging “monstre” anche per piccoli prodotti  e che testimoniano di scelte in corso, da parte del mercato, che vanno necessariamente penalizzate.

I sindaci ribadiscono l’indirizzo di non separare come obiettivo complessivo i risultati ambientali da perseguire dal contenimento dei costi del servizio di raccolta e smaltimento e quindi della relativa imposta o corrispettivo. L’aumento degli incentivi e delle efficienze di sistema devono avere come necessario esito un beneficio tangibile per cittadini ed aziende virtuose. Solo così si potrà contare di costruire un consenso collettivo su di una partita-chiave come quella della gestione dei rifiuti, per il futuro del nostro territorio.

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