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Unimore ospita un seminario condotto dal prof. Thorhallur Ingi Halldórsson

L’Universita di Modena e Reggio Emilia, ospita domani – martedì 14 novembre 2017 alle ore 16.00 presso l’Aula Magna del Centro Servizi della Facoltà di Medicina e Chirurgia (v. del Pozzo 71) a Modena – il seminario condotto dal prof. Thorhallur Ingi Halldórsson, preside della Food Science and Nutrition Faculty dell’Università di Reykjavik, membro del Comitato Scientifico dell’EFSA – European Food Safety Authority e responsabile del Work Programme europeo Human Biomonitoring Initiative4, dedicato al biomonitoraggio delle sostanze tossiche.

“Environmental and nutritional exposures in earlylife: Methodological challenges of long termfollow-up studies”, titolo dell’incontro, sarà l’occasione per parlare del collegamento fra alimentazione materna in gravidanza e nell’infanzia ed esposizione a sostanze tossiche di origine ambientale nello sviluppo di malattie dall’età infantile in poi.

L’appuntamento è promosso dalle Scuole di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, in Pediatria, in Ginecologia ed Ostetricia, dal Dottorato di Ricerca in Clinical and Experimental Medicine, dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia, dal Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze, e dal Centro di Ricerca in Epidemiologia Ambientale Genetica e Nutrizionale di Unimore. L’iniziativa è inoltre svolta in collaborazione con ASEOP – Associazione Sostegno Ematologia Oncologia Pediatrica, vista l’importanza che sembrano avere i fattori dietetici e le esposizioni a sostanze chimiche in età perinatale e pediatrica nel determinare l’insorgenza dei tumori infantili.

“L’iniziativa – ha dichiarato il prof. Marco Vinceti di Unimore, tra gli organizzatori dell’appuntamento –  è collegata alle attività del programma Horizon2020 nominato HBMI4EU, finalizzato allo studio dell’esposizione nella popolazione generale (con particolare riferimento a bambini e donne in gravidanza) a sostanze chimiche tossiche, tra cui metalli pesanti, contaminanti organici, idrocarburi policiclici aromatici e altri tossici. Al programma, guidato dall’Agenzia Tedesca per l’Ambiente (UBA), dalla durata di 5 anni (2017-2021), partecipano un centinaio di centri europei. Per l’Italia, coordinati dall’Istituto Superiore di Sanità, partecipano gli Atenei di Modena e Reggio Emilia, Napoli, Udine, Pavia. L’unità Unimore, composta dai proff. Paola Borella, Annalisa Bargellini, Marco Vinceti, dott.ssa Malavolti e Angela Ferrari della Sezione di Sanità Pubblica del Dipartimento Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze ha la responsabilità scientifica delle elaborazioni statistico-epidemiologiche e del monitoraggio di due metalli pesanti, cadmio e cromo.”

 

 

 

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