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Laboratorio analisi Iren, l’assessore Mirko Tutino: “Lavoreremo per mantenere il servizio a Reggio Emilia”

“I tecnici che si prendono cura dell’acqua che arriva nelle case dei reggiani, con la loro presenza oggi davanti al Municipio, ci vogliono comunicare i rischi che correrebbe il nostro territorio qualora perdessimo il laboratorio di analisi o altre strutture fondamentali” – afferma l’Assessore comunale a Infrastrutture del territorio e Beni comuni, Mirko Tutino – .

“È risaputo che non tutto il gruppo dirigente di Iren condivide questa scelta e sarebbe importante che chi rappresenta Reggio Emilia nel consiglio d’amministrazione si esprimesse apertamente. Riorganizzare un servizio che nei passati decenni ha investito milioni di euro in termini di attrezzature e ha visto un fortissimo investimento su personale specializzato, significa deformare le condizioni con cui sarà selezionato il partner privato della ventura società mista, sottraendo una parte dei margini di manovra alla procedura”.

“Da parte mia, lo dico sin d’ora, lavorerò perché il capitolato per la selezione del socio privato – qualsiasi scelta pensi di fare ora il gestore in essere – obblighi il futuro titolare del servizio a mantenere a Reggio Emilia un laboratorio che compie ogni anno quasi 2000 controlli sulle reti, 600 sui pozzi e sulle sorgenti, 800 sugli impianti. Stessa cosa vale per il telecontrollo delle reti e degli impianti e per tutte le strutture che riteniamo fondamentali nel governo delle risorse idriche. Su queste basi deve nascere la società locale che si occuperà di acqua. Non ci serve una scatola vuota fatta per compiacere la scelta politica dei sindaci reggiani per poi assumere le decisioni fondamentali a Genova o a Torino”.

“Poniamoci alcune domande. Può una società quotata di dimensione interregionale garantire un rapporto con il territorio? Nella distribuzione delle risorse e dell’organizzazione dei servizi l’Emilia ne esce rafforzata o penalizzata? Una risposta l’ha data oggi sulla stampa l’assessore Marchi, la cui scelta di intervenire contro la chiusura del Laboratorio di Reggio Emilia è molto apprezzabile dal momento che dà voce al Comune nella funzione di socio e azionista dell’attuale gestore del servizio. Personalmente posso dire di aver posto gli stessi interrogativi tante volte in questi sette anni di esperienza nella regolazione dei servizi ambientali”, prosegue Tutino.

“È curioso che queste posizioni siano spacciate da qualcuno come un ritorno al passato. Ricordo che a oggi il ciclo idrico reggiano realizza 18 milioni di euro di investimenti ed è il più rilevante committente di opere pubbliche del territorio reggiano. Considerare la distribuzione dell’acqua e la depurazione come un tassello fondamentale dei servizi pubblici locali da separare rispetto alle attività che invece sono a mercato non può essere considerato un passo indietro”.

“È invece anacronistica la retorica di chi sostiene che solo unificando e centralizzando i servizi, oggi a Piacenza e domani a Bombay, si generi efficienza. Questa è “ideologia”, ed è completamente scollegata dall’evoluzione storica e dal funzionamento dei servizi pubblici della nostra città. E non vale solo per il servizio idrico integrato. Le rassicurazioni che parte della politica in passato ha dato sul fatto che il gruppo Iren – per quanto grande – sarebbe rimasto “la nostra azienda” ora sono meno granitiche rispetto ad alcuni anni fa. Non scegliere la gara aperta per l’affidamento del servizio, come qualcuno avrebbe voluto, ci consente ora di rivendicare una gestione più trasparente e legata al territorio. Abbiamo ancora molto lavoro da fare per dimostrare che nei fatti le aspettative saranno rispettate” conclude l’Assessore.

 

 

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