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Edilizia scolastica e carenza del personale, Cgil Modena: “a settembre un inizio d’anno scolastico difficile”

Rischia di essere un inizio d’anno scolastico complicato per le scuole modenesi quello che partirà il prossimo settembre. La vicenda dei lavori di adeguamento antisismico alle scuole medie di Serramazzoni e gli interventi di recupero sulle elementari dello stesso comune, ripropongono il tema delle condizioni dell’edilizia scolastica nel nostro Paese: edifici spesso datati, e bisognosi di interventi di recupero e adeguamento, in qualche caso anche radicali.

Bene quindi l’intervento della Regione che finanzia buona parte dei lavori per le medie Cavani. Restano tuttavia i disagi per gli studenti e le loro famiglie e per tutto il personale delle scuole. Per questo pensiamo che questo tema debba essere considerato una priorità nell’agenda di chi ha responsabilità di governo a livello nazionale e locale. Servono risorse adeguate e programmazione degli interventi: la messa in sicurezza del patrimonio edilizio pubblico, a partire da quello scolastico, è l’unica vera grande opera utile al nostro Paese.

 

Ma a rendere complicato l’inizio del prossimo anno scolastico sarà anche l’annoso tema del personale: nei giorni scorsi le Organizzazioni Sindacali hanno ricevuto le informazioni sulla definizione degli “organici di diritto” del personale ATA da parte del MIUR, in sostanza la dotazione di personale tra collaboratori scolastici, assistenti tecnici e amministrativi, assegnati ogni anno alle diverse scuole.

I numeri di personale previsti sono fortemente insufficienti per fronteggiare gli importanti carichi di lavoro delle segreterie, tra l’altro impossibilitate a effettuare sostituzioni in caso di necessità, e il crescente numero di studenti nelle scuole della nostra provincia: a settembre saranno 33.276, in pratica 569 studenti e 30 classi in più rispetto all’anno scorso.

A fronte di questo significativo aumento, il personale tecnico e amministrativo assegnato è assolutamente insufficiente a fronteggiare le crescenti complessità dell’intero sistema scolastico. Basti pensare che nello scorso anno scolastico l’organico di fatto (ossia il personale assegnato con l’organico di diritto più eventuali adeguamenti e integrazioni in corso d’anno) era superiore di oltre 200 dipendenti rispetto al numero complessivo attualmente assegnato per il prossimo anno.

In pratica con l’organico di fatto dell’anno scorso c’erano 2411 posti, mentre con l’organico di diritto di quest’anno ne sono stati assegnati solo 2199. A fronte però di un importante aumento del numero di studenti.

 

Sarà necessario quindi intervenire sull’organico di fatto per integrare i posti che a oggi sono evidentemente insufficienti ed evitare che le scuole, e le segreterie in particolare, arrivino al collasso. E’ chiaro però che non esiste nessuna garanzia che eventuali incrementi possano essere sufficienti e risolutivi delle pesanti carenze nelle scuole.

In particolare poi va rilevato come i parametri usati dal MIUR per definire le assegnazioni dei vari posti, siano vecchi e non rispondono più alle reali e concrete esigenze delle scuole.

 

A due anni dall’entrata in vigore dalla legge 107 sulla “Buona Scuola”, è sempre più evidente come dietro alla facciata della propaganda non ci sia nulla di concreto, e come le difficoltà della scuola si ripetano, purtroppo, ancora una volta uguali a loro stesse.

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