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Guaitoli (Lapam): “Nel tessile, purtroppo, i prodotti falsi non passano mai di moda…”

“I prodotti falsi nel tessile abbigliamento non passano mai di moda…”. L’amara considerazione è di Roberto Guaitoli, presidente Lapam Moda, che commenta sconsolato i dati forniti dall’ufficio studi nazionale dell’associazione. “La moda italiana è la più bella del mondo ma anche la più ‘copiata’: un primato negativo, quello della contraffazione, che colpisce le nostre imprese del settore e il comparto carpigiano e in genere delle nostre province, non ne è esente”.

I dati sono crudi: a livello nazionale i falsi sottraggono 9,9 miliardi l’anno in termini di mancate vendite. I danni della contraffazione si riflettono anche sull’occupazione, impedendo alle imprese di creare 88.500 posti di lavoro.

“I ‘falsi’ – sottolinea il presidente di Lapam Confartigianato Moda – colpiscono uno dei settori più vitali del made in Italy e ad altissima vocazione artigiana, un settore che nel distretto carpigiano ha numeri importanti e una produzione d’eccellenza. Pensate che l’Italia è il secondo Paese al mondo, dopo gli Usa, per il maggior danno alle imprese da violazione dei diritti di proprietà intellettuale derivante dalla contraffazione”.

Cina, Turchia e Thailandia sono i primi tre paesi da cui proviene la maggior parte delle merci ‘taroccate’ della moda destinate al mercato europeo e che transitano soprattutto a Hong Kong, Singapore e Iran. Dalla Cina, in particolare, arriva il 41,8% dei prodotti sequestrati nell’Unione europea nel 2015. Ma il mercato del falso alimenta sommerso e attività illegali anche nel nostro Paese: quello della moda è infatti il settore manifatturiero con il maggior tasso di irregolarità, pari all’11,1%, dell’occupazione del settore. Il commercio on line ha contribuito ad espandere il fenomeno dei falsi. In 5 anni infatti, nell’Unione europea, è aumentato dal 5,7% a quasi il 23% il valore dei sequestri di merce contraffatta spediti per posta e corriere espresso.

“E dire che – conclude Guaitoli – il settore sta vivendo un periodo in cui si intravede una flebile ripresa, che andrà consolidata nel tempo”.

 

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