Lavoro e burocrazia sul tavolo di Confagricoltura Modena



    Un momento di confronto costruttivo che ha messo al centro i temi più attuali legati al mondo agricolo. È stata questo l’assemblea di Confagricoltura Modena, che si è tenuta questa mattina presso il Ristorante Vinicio, a Modena. Lavoro, burocrazia, ma anche cambiamenti climatici, sistema assicurativo e nuovi modelli di sviluppo sono stati alcuni degli argomenti toccati nel corso della tavola rotonda, moderata dal direttore di Trc Ettore Tazzioli ed intitolata “Agricoltura: presidio del territorio, opportunità per il sociale ed il lavoro”.

    “Dopo mesi di clima mite e siccità, la grandine e le gelate hanno causato grossi danni alle coltivazioni – ha aperto la tavola rotonda Eugenia Bergamaschi, presidente di Confagricoltura Modena – Queste anomalie del clima ormai sono all’ordine del giorno e possono essere arginate dagli agricoltori solo coprendo i danni con l’assicurazione. Dai dati a disposizione vediamo però che negli ultimi anni gli agricoltori si assicurano sempre meno. Per loro si tratta spesso di una scelta obbligata: troppo complesso il Pai (Piano assicurativo individuale), che andrebbe rivisto se non abolito, e troppa lentezza dell’ente pagatore nel risarcire i danni. Siamo la prima regione europea per dop ed igp, ma all’azienda agricola, che sta alle base di queste eccellenze, serve un sistema più semplice per essere competitiva sui mercati. Spesso le scelte del Governo vanno nella direzione opposta, vedi i voucher, per cui ancora non c’è una alternativa, o la legge sul caporalato, la cui bontà non é messa in discussione, ma che dovrebbe essere rivista e migliorata per non rischiare di restare fermi o di fare passi indietro”.

    Simona Caselli, assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca, è intervenuta così sui cambiamenti climatici e sul Pai: “L’anomalia delle recenti gelate è che sono arrivate dopo settimane di caldo estivo. Il cambiamento climatico è ormai un dato di fatto e non possiamo fare affidamento sulla memoria storica: dobbiamo trovare nuovi strumenti per affrontare questo stato di cose. Il Pai non è uno di questi strumenti, non è la soluzione. Bisogna intervenire e la Regione ci sta mettendo il massimo dell’impegno, perché dobbiamo mettere gli agricoltori nella condizione di assicurarsi, rendendo più semplice e accessibile il sistema di gestione del rischio”.

    Torna sui temi voucher, caporalato e assicurazioni la senatrice Leana Pignedoli, vicepresidente della Commissione Agricoltura del Senato: “Sui voucher ci sarà una nuova proposta, mentre sulla legge sul caporalato il Governo ha fatto una scelta forte, che chiama in causa la responsabilità di tutti, in particolare degli imprenditori, perché in alcune zone di Italia siamo all’emergenza. Sul tema assicurazioni, bisogna affrontarlo in modo strutturale, non evento per evento, e serve un aggiornamento degli strumenti perché ad oggi sono troppi i rischi che le imprese si stanno assumendo. All’interno delle risorse europee per l’innovazione una parte deve andare ad attutire l’impatto devastante dei cambiamenti climatici”.

    “Questo paese deve innanzitutto tornare a crescere, – afferma Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna – ma la crescita deve essere accompagnata da nuovi modelli di sviluppo, penso alle manifatture, dalla meccanica alla meccatronica fino al’agroalimentare. Bisogna sfidare i mercati, puntare sull’export, ma per farlo è necessario essere competitivi, puntare su aggregazione e internazionalizzazione. In questa regione il costo del lavoro è più alto che in altre parti del mondo, ma la qualità è talmente elevata che in nessuna parte del mondo si riesce a imitare. Sulla burocrazia mi sento di dire che una quota è necessaria per garantire la legalità, ma mi prendo un impegno: costituire un gruppo di lavoro per valutare dove sia possibile ridurre l’attuale, drammatico, carico di burocrazia”.

    Chiusura affidata al presidente nazionale Massimiliano Giansanti, alla guida dell’associazione da meno di un mese: “Noi da sempre affrontiamo i problemi legati alla natura: se c’è qualcuno che deve essere ascoltato prioritariamente sulla Pac siamo noi, se c’è qualcuno che deve avere voce in capitolo sul Pai sono gli agricoltori. Per il prossimo triennio Confagricoltura si occuperà in modo specifico di competitività. Noi siamo pronti a fare delle proposte, su assicurazioni, credito e altro, ma lo Stato deve essere pronto a dialogare, mettendo al centro non l’italiano, ma l’Italia. Oggi dobbiamo rilanciare la comunità, abbiamo bisogno di un’agricoltura accattivante e competitiva dall’Alto Adige alla Sicilia e servono politiche che accompagnino questa crescita dell’Italia, di tutta l’Italia”.