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Cia-Confagri RE: Giudizio negativo su ATC4 Montagna, auspicio ricambio ai vertici

CIA e Confagricoltura di Reggio Emilia, dopo oltre 15 anni di gestione venatoria degli ATC complessivamente soddisfacente sul nostro territorio, con rammarico esprimono un giudizio negativo nei confronti della gestione dell’ATC4 Montagna.

E’ un giudizio già espresso in passato, in particolare negli ultimi 7 anni, e che le due Associazioni degli Agricoltori reggiane manifestano per chiarezza in vista della prossima assemblea generale dell’ATC Montagna che si terrà il prossimo 18 aprile al Parco Tegge di Felina.

La gestione dell’ATC4 Montagna ha creato profondo malessere e disagio negli agricoltori che si trovano quotidianamente a doversi confrontare con una presenza eccessiva di cinghiali, cervi e caprioli sul territorio, senza un equo riconoscimento dei danni causati dai selvatici alle colture agricole.

E’ una situazione che ha già superato da tempo i limiti di tolleranza, e a tal proposito c’è un dato emblematico: l’ATC4 spende annualmente più per spese legali e per il perito che accerta i danni, di quanto spende complessivamente per gli indennizzi agli agricoltori. Questo a tutto il 2015, mentre nel 2016 le due voci sono risultate in precario equilibrio. “E’ una situazione – affermano le due Associazioni Agricole – che riteniamo aberrante”.

Anche le spese per gli interventi preventivi ed a difesa delle coltivazioni, pur sottolineate con enfasi dal Presidente, si rivelano spesso insufficienti, come dimostra la quantità di ungulati.

Altro esempio negativo, quello che ha visto il Presidente ACT4 sottoscrivere (con un’associazione agricola diversa da CIA e Confagricoltura) un protocollo di intenti per la realizzazione di interventi sulle strade interpoderali o vicinali nell’ambito del territorio ATC. Come era prevedibile questo protocollo si è dimostrato un flop clamoroso. Peraltro, non è compito di ATC4 fare questi interventi, ma piuttosto di attuare la gestione venatoria a 360 gradi.

Altro flop è stato l’annuncio, nell’assemblea tenutasi in privamera 2016, di interventi in ambito agricolo, che avevamo giudicato irrealizzabili, visti i criteri e la scadente progettualità, come ha dimostrato l’anno trascorso inutilmente.

Resta poi aperto l’aspetto della gestione prettamente venatoria, che non ha dato buoni risultati: basti pensare alla mancata attuazione dei piani di controllo degli ungulati. Altro fattore che rafforza il giudizio negativo di CIA e Confagricoltura è il fatto che nonostante le ripetute sollecitazioni, resta inascoltata la richiesta di rotazione delle squadre per la caccia del cinghiale all’interno dei singoli distretti dell’ATC4 Montagna.

Per tali motivi CIA e Confagricoltura di Reggio Emilia esprimono un giudizio del tutto negativo sulla gestione dell’ATC4, giudizio evidenziato già dalle critiche espresse dai consiglieri che le rappresentano nell’ATC. L’auspicio è che si individui un nuovo assetto al vertice che sappia raccogliere il consenso e sappia ascoltare tutti i soggetti coinvolti nella gestione venatoria, ma in particolare gli agricoltori, che nonostante i danni subiti continuano a svolgere una preziosa opera di presidio del territorio montano.

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